L’Agenda 2030 – gli indicatori per il monitoraggio degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile

L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile: il contesto

Le Nazioni Unite
Il 25 settembre 2015, in occasione dell’apposito Summit a margine dell’apertura della Sessione annuale dei lavori dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, i 193 Paesi membri hanno adottato all’unanimità la cosiddetta Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

Si tratta di un Piano d’azione a livello globale basato su 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs), articolati in 169 target da raggiungere entro il 2030.

17 Obiettivi

Attualmente la United Nations Inter Agency Expert Group on SDGs (UN-IAEG-SDGs) ha proposto una lista di 244 indicatori per il monitoraggio. 
Il processo di cambiamento del modello di sviluppo è monitorato a livello di Nazioni Unite attraverso l’attività del High Level Forum (HLPF) e ogni quattro anni si tiene con i capi di Stato e di governo la riunione sullo stato di attuazione in sede ONU.
La prima si è svolta a New York il 24 settembre 2019.

L'Unione Europea
Nel 2016 la UE ha recepito le indicazioni dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile con la comunicazione della Commissione europea “Il futuro sostenibile dell'Europa: prossime tappe” nella quale venivano già illustrate le politiche per il raggiungimento dei 17 obiettivi e individuata la necessità di innalzare i livelli dell’impegno pubblico, della responsabilità e della leadership politica nell’affrontare il tema dello sviluppo sostenibile. 
Nel 2017 la UE ha adottato il “Nuovo consenso europeo per lo sviluppo - Il nostro mondo, la nostra dignità, il nostro futuro” nel quale si propone un quadro comune per la Cooperazione allo sviluppo dell'UE e dei suoi Stati membri, in linea con l'Agenda 2030.
Il 30 gennaio 2019 la Commissione europea ha presentato un Documento di riflessione sull’Agenda 2030 in cui conferma l’impegno dell’Unione europea per il conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, anche in relazione all'accordo di Parigi sui cambiamenti climatici ha preparato il terreno per una strategia globale dell’UE per gli anni 2019-2024.

Ma il vero impegno verso un futuro sostenibile dell’Unione Europea si ha con la Presidenza di Ursula Von Der Leyen che ha avviato un consistente programma per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030, mettendo la sostenibilità ambientale, al centro di tutte le politiche europee per una crescita economica e sociale che non lasci nessuno indietro.

L’Agenda 2030 ha fotografato l’insostenibilità dell’attuale modello di sviluppo, superando l’idea che la sostenibilità sia unicamente una questione ambientale e affermando una visione integrata delle diverse dimensioni dello sviluppo, non solo sul piano ambientale, ma anche su quello economico e sociale.

Alcuni passaggi importanti sono il lancio di nuovi programmi e strategie mirate quali il Green Deal europeo, il Semestre europeo centrato sugli Obiettivi si sviluppo sostenibile (SDGs), l’impegno sul Clima e la neutralità climatica, il rilancio del Pilastro europeo dei diritti sociali, Piano di Azione per l’integrazione e l’inclusione.

L'Italia
L’Italia ha approvato la Strategia Nazionale per lo sviluppo sostenibile (SnSvS) nel dicembre 2017, declinando gli interventi secondo le Aree proposte dall’Agenda, le cosiddette 5 P:

snsvs

 

Ciascuna di esse contiene scelte e obiettivi strategici per l’Italia. La strategia nazionale si raccorda con i documenti programmatici, quali il Programma Nazionale di Riforma (PNR) e il Documento di economia e finanza (Def), nel quale già dal 2016 sono inclusi gli indicatori di Benessere equo e sostenibile BeS.

L’Istat, in quanto organo nazionale ufficiale, ha avuto il compito di individuare gli indicatori necessari per il monitoraggio dei 169 target a livello italiano. Questo lavoro ha già prodotto diversi rapporti sui Sustainable Development Goals (SDGs), l’ultimo dei quali pubblicato nel 2020. Vedi il sito Istat sugli aggiornamento degli Indicatori SDGs: https://www.istat.it/it/archivio/254975.


L’Istat, in quanto organo nazionale ufficiale, ha avuto il compito di individuare gli indicatori necessari per il monitoraggio dei 169 target a livello italiano. Questo lavoro ha già prodotto due rapporti sui Sustainable Development Goals (SDGs), l’ultimo dei quali pubblicato nel 2019, che contiene dati sia a livello nazionale che divisi per Regioni.  

La Regione Lazio
La Regione grazie all’ Accordo di collaborazione con l’attuale Ministero della Transizione Ecologica (MiTE) ha realizzato il processo partecipativo di elaborazione della Strategia regionale per lo sviluppo sostenibile (SRSvS) che ha condotto all’approvazione del documento “Lazio, regione partecipata e sostenibile” nel marzo 2021.
Per conoscere e approfondire il percorso realizzato si rimanda allo spazio web regionale dedicato http://www.lazioeuropa.it/laziosostenibile/